L come Lavoro e Libertà

L come Lavoro e Libertà

Lavoro

Eccolo qui, il vero problema delle generazioni moderne: il lavoro ! ! !

Ma non un lavoro qualunque, a giornata, a chiamata, in job-sharing e ovviamente sempre sempre sempre a tempo determinato…

Il vero problema è un lavoro qualificante, in linea con le proprie aspettative, che rappresenti il vero fondamento della vita democratica (ahh quante affermazioni disattese della nostra Carta Costituzionale!?!) e che dia dignità alle persone, sul quale l’individuo possa fondare le proprie scelte di vita e costruire i progetti suoi e dei suoi affetti.

Libertà

Siamo davvero liberi?

Quella libertà per cui sono morti i nostri avi, hanno combattuto i nostri nonni, si sono sacrificati i Padri della Patria è davvero quella che stiamo vivendo?

Contano di più il libero arbitrio, la libertà di acquistare prodotti on-line, la libertà di cambiare operatore telefonico o software house, o piuttosto dovremmo ricominciare a lottare per la libertà di pensiero, per l’autenticità dell’educazione, per una comunicazione disinteressata e non supina al potere?

…Lavoro…

Invece, lavoro ai nostri giorni fa sempre più rima con sfruttamento; chi lo offre si sente “autorizzato” a porre qualunque condizione, anche le più inaccettabili: turni, sabati e domeniche, contratti … settimanali, retribuzioni mai allineate con i super-requisiti richiesti; tanto, se il malcapitato o la malcapitata “osa” dire qualcosa, c’è subito un altro o un’altra che bussa alla porta…

Di “insegnare un mestiere” nemmeno se ne parla più, la qualificazione e ancor più la ri-qualificaziione professionale sono tempo, soldi e fiato sprecati e allora via alla cultura dell’usa&getta (anche se si tratta di capitale umano), ben vengano le raccomandazioni (così oggi io faccio un favore a te e domani tu ne fai uno a me) e si mettano il cuore in pace tutti coloro che studiano perché credono nella meritocrazia o quei poveri illusi che ancora credono che la soddisfazione professionale sia necessaria per vivere bene!?!

Non resta altro che arrendersi? E’ sufficiente fuggire all’estero per chi pensa di avere un po’ di cervello? O piuttosto è necessario “adeguarsi” alla logica che per star bene basta fare i  soldi e cercare nel web occasioni per spenderli?

Io credo che abbiamo deragliato per troppo tempo e ormai l’unica soluzione siascendere dal treno” e tornare indietro a piedi, cercando di ritrovare la strada perduta: quella dell’umiltà e del senso del dovere, quella di “fare la gavetta” contando che poi arrivi il proprio turno, quella di saper insegnare alle nuove generazioni perché ogni epoca sia meglio della precedente e la storia dell’umanità sia un divenire e non un attorcigliarsi… Certo, le istituzioni, i governi, i “professoroni” dovrebbero fare la loro parte: ma anche ciascuno di noi può impegnarsi nel suo piccolo e battersi perché una giustizia sociale venga ristabilita !!!

Le regole per la felicità: qualcosa da fare, qualcuno da amare, qualcosa in cui sperare [Emmanuel Kant]

soldi rendono le persone ricche, la conoscenza le rende sagge, ma sono la dignità e l’umiltà che le rendono grandi [Karol Wojtyla]

…Libertà…

Certo, il Coronavirus ha reso evidente quanto contino la libertà di circolazione o la libertà di associazione…

Ma “andare a zonzo” è l’unica libertà che ci siamo conquistati?

La libertà non è solo una condizione per esprimere la propria individualità, ma è necessaria perché le doti individuali diventino bene collettivo.

<<La Libertà non è uno spazio libero, Libertà è partecipazione>> diceva una vecchia canzone (ah, caro Gaber, quanto manchi ai nostri tempi !!!): ci siamo concentrati troppo sulle libertà individuali, sul difendere il nostro spazio, i nostri diritti, le nostre scelte senza permettere a nessuno di comprometterli o metterle in discussione, e non abbiamo considerato che così facendo non avremmo più condiviso niente con gli altri, ci saremmo pian piano isolati e avremmo perso ciò che caratterizza la natura umana, ovvero la solidarietà, la condivisione di emozioni e la partecipazione a ideali e principi comuni.

Quello che permette di conquistare una nuova Libertà secondo me è rappresentato dal riscoprire i sani principi di un tempo, dal rivalutare le varie espressioni culturali e artistiche, dall’impegnarsi in tutte quelle attività che mettano il cervello sull’”on” e non sull’”off”, dal sentirsi parte di un’ideologia, dal poter affermare i propri principi nel rispetto dei principi altrui, dal poter prendere le difese di chi è messo ai margini senza timore che ciò vada a nostro danno, dall’aprire le porte al nostro cuore e dal permettere che i nostri buoni sentimenti si incontrino con quelli altrui !

Riprendiamoci queste Libertà piuttosto che scegliere di compensare il nostro vuoto interiore con ogni sorta di “diavoleria tecnologica” o con la rincorsa delle mode e degli “influencers”…

L’unico modo per essere liberi veramente è quello di trovare un mezzo che permetta alla parte migliore di noi di esprimersi e di continuare a farlo [Robert Shaw]

La felicità è quando ciò che pensi, ciò che dici e ciò che fai sono in armonia [Mahatma Gandhi]