La fine è il mio inizio

La fine è il mio inizio

di Tiziano Terzani

Un libro-testamento, una vita piena raccontata da uno dei più grandi giornalisti del ‘900, corrispondente del settimanale tedesco Der Spiegel, che ha descritto la Cina del dopo-Mao, l’entrata a Saigon dei guerrieri vietcong, la Cambogia dei Khmer rossi, il crollo del comunismo dell’Unione Sovietica.

Sul finire della sua vita, il giornalista mostra l’uomo Terzani e ripercorre col figlio Folco non tanto le sue incredibili esperienze professionali ma gli insegnamenti appresi durante i suoi viaggi: insegnamenti di un uomo educato ai valori dell’onestà, della dignità, della famiglia, ma anche insegnamenti appresi dalla Storia.

“Qual è la conclusione? Che non servono le rivoluzioni: l’unica rivoluzione che serve è quella dentro di te. Le altre si ripetono in maniera costante, perché al fondo c’è l’uomo; e se l’uomo non cambia, non fa un salto di qualità, non rinuncia alla violenza, al dominio della materia, al profitto, all’interesse, tutto tutto si ripete”

“Le società, le civiltà si valutano dall’uomo che producono. La società giapponese, che imitava l’Occidente, è andata oltre nel produrre un sistema economico che già negli anni ’80 disumanizzava l’uomo. Quel tipo di vita è arrivato velocemente anche da noi: ci è arrivato grazie al processo della globalizzazione che impedisce la sopravvivenza di oasi economiche: piccoli negozi chiudono per lasciar spazio ai supermercati, fabbriche scompaiono perché cambia l’economia, gente che viene sottoposta a ritmi di lavoro spaventosi, che vive in cubicoli sempre più piccoli, sempre più sola, sempre più alienata. Oggi è così…in Italia”

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