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La bella estate

di Cesare Pavese

Nella primavera del 1940, Cesare Pavese scrive il breve romanzo “La bella estate” che poi dà il titolo anche alla trilogia composta dai successivi “Il diavolo sulle colline” e “Tra donne sole”.

In questo <primo atto> della trilogia, inizialmente intitolato in modo significativo “La tenda”, che separa lo spazio bohemienne dello studio artistico in cui si svolge gran parte della storia narrata, Pavese si sofferma sull’età dell’adolescenza, in particolare dell’adolescenza femminile, descritta con grande capacità e paragonata all’estate della vita.

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Giorni vicini – Romanzo in una notte

di Angelika Overath

Il rapporto tra madre e figli è uno dei più sviscerati in letteratura.

La madre è spesso vista come la persona che ha maggiori responsabilità verso i figli, compresa quella di fornire gli strumenti per permettere alle sue creature di staccarsi da lei.

Nel racconto di Angelika Overath non è stato così: l’amore della madre per la figlia è estremo, totalizzante, claustrofobico. Ha dovuto lasciare la sua casa, il suo paese nei Sudeti per trasferirsi in Germania, dove si è sempre sentita straniera, insicura. La figlia Johanna diventa il perno attorno a cui ruota il suo mondo, ma questo crea per Johanna un legame soffocante, da cui l’unica soluzione è la fuga.

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Le affinità elettive

di Johann Wolfgang von Goethe

I critici letterari hanno provato da sempre a dissipare i malintesi e le incomprensioni che staccavano il pubblico da questa grande opera narrativa goethiana: essa è ancor oggi fra le più vive, le più discusse e le più vicine alla sensibilità artistica moderna.

La scelta del titolo è già di per sé caratteristica: l’allocuzione è presa a prestito dal linguaggio tecnico della chimica dell’epoca e vuole essere un austero richiamo alla inscindibilità delle leggi della natura.
E il lungo dialogo tra i protagonisti, i due sposi Edoardo e Carlotta e il “terzo elemento”, il Capitano, è non solo occasione di dissertazione scientifica sulla coesione naturale tra alcuni elementi, ma anche metafora degli avvenimenti che poi saranno narrati e dell’epilogo della vicenda delle vite dei protagonisti.

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Madame Bovary

di Gustave Flaubert

Un classico della letteratura e il capolavoro di Gustave Flaubert, che indusse al conio del termine “bovarismo” a rappresentare la condizione di chi si abbandona per noia ai vizi e che portò lo stesso autore a dichiarare simbolicamente “Madame Bovary c’est moi”.

Il romanzo, uscito nel 1857, riscosse subito un grandissimo successo di pubblico, ma anche moltissime critiche dovute al tema del racconto (la storia di una donna e dei suoi ripetuti adulteri) e al modo in cui le vicende sono narrate, utilizzando un crudo realismo con l’intento di sottolineare la drammaticità della storia.

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I come Isolamento e Ideali

Isolamento

Isolamento… parola che il COVID-19 ha reso (ahinoi!?!) di uso quasi quotidiano…

Stiamo distanziati, non stringiamoci la mano, non abbracciamoci, se incontriamo qualcuno indossiamo la mascherina che teniamo sul mento o al polso e andiamo a passo spedito dall’altra parte della strada?!?

Quanti comportamenti ormai “naturali” creano nuove forme di isolamento! Ma l’isolamento della società moderna ha radici molto più profonde del corona-virus: anzi, si potrebbe forse sostenere senza timore di essere smentiti che la strada dell’isolamento ha proceduto parallelamente alla strada della modernità.

Ideali

Cosa significa avere degli ideali?

Non vuol dire forse avere delle aspirazioni che vanno verso la realizzazione di una realtà sognata, dei fini nobili che possono migliorare il mondo che ci circonda, dei desideri di benessere che vanno oltre la soddisfazione di bisogni concreti e molto spesso presuppongono la soddisfazione di desideri comuni anche ad altri?

Nell’epoca del consumismo e della facilità di soddisfacimento dei bisogni naturali, anche di quelli più inconfessabili se non addirittura imbarazzanti, non è ancora il raggiungimento di un ideale a rappresentare la massima aspirazione possibile?

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Il respiro dell’isola

di Giovanna Pandolfelli

Questo primo romanzo di Giovanna Pandolfelli è uno sguardo sulla femminilità, sulla realizzazione professionale e personale delle donne, sulla maternità biologica e adottiva.

Il romanzo tocca vari temi intorno alla donna, ma anche intorno all’alterità, al diverso, alle reazioni che questo provoca.

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Un’amicizia

Silvia Avallone

Due ragazze, presto amiche, con famiglie molto diverse ma altrettanto fragili aspirano, seppure con percorsi diversi che le porteranno ad allontanarsi e infine a ritrovarsi, ad una normalità che spesso diamo per scontata ma che per alcuni è un traguardo inarrivabile.
Un racconto frammentato, ma anche raffinato e delicato, scritto con uno stile curato e semplice e rivelato attraverso la tecnica del diario, con il quale l’autrice fa riaffiorare i ricordi di una adolescenza lontana ma non del tutto superata.

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L come Lavoro e Libertà

Lavoro

Eccolo qui, il vero problema delle generazioni moderne: il lavoro ! ! !

Ma non un lavoro qualunque, a giornata, a chiamata, in job-sharing e ovviamente sempre sempre sempre a tempo determinato…

Il vero problema è un lavoro qualificante, in linea con le proprie aspettative, che rappresenti il vero fondamento della vita democratica (ahh quante affermazioni disattese della nostra Carta Costituzionale!?!) e che dia dignità alle persone, sul quale l’individuo possa fondare le proprie scelte di vita e costruire i progetti suoi e dei suoi affetti.

Libertà

Siamo davvero liberi?

Quella libertà per cui sono morti i nostri avi, hanno combattuto i nostri nonni, si sono sacrificati i Padri della Patria è davvero quella che stiamo vivendo?

Contano di più il libero arbitrio, la libertà di acquistare prodotti on-line, la libertà di cambiare operatore telefonico o software house, o piuttosto dovremmo ricominciare a lottare per la libertà di pensiero, per l’autenticità dell’educazione, per una comunicazione disinteressata e non supina al potere?

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Poesia d’amore

di Pablo Neruda

Amanti della poesia? Ricercate un autore che faccia sognare, che metta le ali al cuore ma anche che resti ancorato alla realtà che ci circonda?
Quale scelta migliore, allora, della raccolta delle opere di Pablo Neruda intitolata Poesia d’amore, che raggruppa quattro opere poetiche del celebre autore cileno, considerato una delle più importanti figure della letteratura latino-americana del Novecento, definito da Gabriel García Márquez il più grande poeta del XX secolo, insignito nel 1971 del Premio Nobel per la letteratura.

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Un anno con Mozart

di Clemency Burton Hill

Questa giornalista radiofonica della BBC, editorialista di musica classica per BBC Culture e pluripremiata violinista che ha suonato in tutto il mondo propone un esercizio curioso ed efficacissimo, quello di farsi accompagnare in ciascuna giornata dell’anno da un musicista classico diverso: pochi minuti dedicati all’elevazione dell’anima, che possono avere effetti benefici per tutta la durata della giornata e risultare rigeneranti come e meglio di un training all’aria aperta o di una seduta di yoga…
Come diceva una pubblicità divenuta famosa: provare per credere !!!

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